MUSEI

In questa pagina troverete tutte le informazioni sui pricipali musei militari italiani e sulle loro sedi e orari di apertura al pubblico. E' inoltre in preparazione un itinerario gastronomico col quale vi consigliamo cosa potete gustare nelle vicinanze.

Museo storico dei Vigili del Fuoco

Il Museo storico dei VdF si trova a Mantova in Largo dei Vigili del fuoco in un edificio antico che costituisce un'ala perifericadel palazzo ducale, diviso in 4 ampie sale raccoglie cimeli, mezzi e documenti dal XVIII al XX secolo. L'esposizioneripercorre tutta la storia dei mezzi dei Vdf, dalle più antiche pompe volumetriche azionate a mano, a quelle ippotrainate, alla Merry Weather a vapore, per poi passare ai mezzi con motore a scoppio come la Fiat 502 e lo Spa 25C del 1920,l'autobotte Fiat 621, Fiat 1100, Fiat 666 N7 del 1930-40 fino ai più moderni Fiat Campagnola, Gmc anfibio, elicottero AB47G, e tuttele uniformi e gli elmetti.
La provincia di Mantova, al centro del parco del Mincio, offre una notevole accoglienza con più di 20 alberghi in città e fuori, agriturismo, bed&breakfast dove poter alloggiare e gustare ipiatti tipici, tortelli di zucca, agnoli, luccio in salsa, insaccati di maiale, stracotto di asino con polenta, lambrusco.


Museo storico della Motorizzazione Militare della Cecchignola

Il Museo storico della Motorizzazione Militare, sorto nell'anno 1955 per iniziativa del Capo del Corpo Automobilistico in carica, costituisce l'unica mostra esistente in Italia dei veicoli che hanno caratterizzato un secolo di Motorizzazione Militare. Nel 1991 è stato trasferito nell'attuale sede della Cecchignola, in un'area di circa 50000mq, molto articolata, con ampi viali ed estese zone nel verde.Nel complesso sono presenti più di trecento unità tra automobili ed autocarri civili e militari d'epoca, sessanta tra mezzi cingolati, blindati e corazzati, e sessanta motocicli d'epoca, una biblioteca-archivio con dati e schede tecniche riferiti a molti mezzi a motore in affidamento all'Esercito, dalle origini ai nostri giorni, nonché materiale fotografico e documentale.Oltre ad alcuni carri a traino animale del 1914 e del 1916, il Museo annovera pezzi di grande valore ed importanza storica, come gli autocarri Fiat 18 BL, Fiat 15 Ter e Spa 38, nonché due aerei leggeri Piper L 18 e L 21 B, un'automobile Fiat 501 Torpedo, un carro veloce L3, un carro M 15/42 e un carro P 40, una rarissima autoblinda Lancia Astura Lince del 1942, un autocarro Spa Dovunque 35, una Fiat 513 mod.4 del 1910, utilizzata da Vittorio Emanuele III per gli spostamenti sul fronte della 1a Guerra Mondiale, la famosissima autoambulanza del film "Addio alle Armi", Fiat tipo 2 del 1910, l'Alfa 2500 Coloniale ancora perfettamente funzionamte e utilizzata dalpersonale del museo per partecipare a gare e raduni come al Sestriere nel 2005.


MUSEO DI MODELLISMO E CASTELLO DI CALENZANO

Domenica 27 giugno 2004 è stato inaugurato il nuovo museo di modellismo. Dopo un lungo e accurato restauro, una vasta parte del castello di Calenzano ospita il nuovo Museo del Figurino Storico, in pratica un museo dedicato a tutte le forme di modellismo statico. In alcune vetrine vengono esposte a rotazione mostre modellistiche personali oppure a soggetto o dedicate alle associazioni che ne facciano richiesta.L'allestimento è stato curato dal Gruppo Plastimodellismo Fiorentino e da numerose altre associazioni; comprende oltre un migliaio di realizzazioni in scala, toys, reperti, documenti e pannelli esplicativi. Da ottobre 2004 prenderanno il via altre attività, quali il centro di documentazione storica e archeologica, la collaborazione con le università di Firenze e di Siena, i corsi di modellismo, il laboratorio di restauro, la proiezione con commento di diapositive e film storici, una serie di conferenze, il sito internet, varie cerimonie in ricordo di personaggi famosi o di avvenimenti, rievocazioni storiche con figuranti e mezzi, una cena medioevale, la biblioteca tematica, il bookshop con esposizione e vendita di prodotti editoriali e modellistici.Nel corso del 2005 dovrebbe essere organizzato un concorso modellistico nazionale o internazionale con borsa scambio, collegato al museo.
Le aperture del museo avvengono: nei giorni feriali dalle 15.00 alle 19.00, la mattina solo su appuntamento, in particolare per scuole e gruppi; sabato e domenica dalle 09.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Dal 27 giugno al 4 luglio 2004 e in particolari periodi apertura serale dalle 21.00 alle 23.00; di notte il museo, il castello e il panorama sono particolarmente suggestivi.Fino al 4 luglio 2004 pomeriggi e serate con concerti, ricostruzioni storiche e visite guidate. Dal 27 giugno al 29 luglio 2004 mostra personale del figurinista Marco Lambertucci, con temi "La Cavalleria italiana 1860-1870" e "Gli scozzesi nel XVIII secolo".
Il castello di Calenzano rappresenta una preziosa testimonianza storica e archelogica. Sorto nel XII secolo, è stato protagonista della vita toscana in tutto il medioevo. Nel corso dei secoli è stato ampliato e ricostruito, assumendo la veste attuale di borgo fortificato che presenta ancora elementi risalenti al 1200 e al 1300.
Collaborano stabilmente alle attività del Museo del Figurino Storico e del Centro di Documentazione del Territorio:
- Comune di Calenzano, Assessorato alla Cultura
- Associazione Turistica Calenzano
- Soprintendenza Archelogica della Toscana
- Università degli Studi di Firenze
- Università degli Studi di Siena
- Centro di Documentazione Internazionale di Storia Militare
- Centro Internazionale Studi Cerchie Urbane
- Amici del Museo Stibbert
- Amici del Giocattolo
- Associazione Culturale Octava Rima
- Associazione Fiorentina Battaglie in Scala
- Associazione Italiana Radio d'Epoca
- Bandera Terra di Tuscia
- Bottega del Soldatino
- Cantiere della Memoria
- Gruppo Modlelistico I Fiori di Faenza
- Gruppo Plastimodellismo Fiorentino
- Gruppo Ricerche Linea Gotica
- Gruppo Storico Veicoli Montemurlo
- Gens Gudininga
- Compagnia del Lupo
- Compagnia Valcento
- Laboratorio Rinascimentale
- Le bombarde della Marca
- 133e Regiment de Ligne
- Gruppo Storico I Ferri Taglienti

Museo Storico dell'Aeronautica Militare

Il Museo dell'Aeronautica ha sede a Vigna di Valle, sul lago di Bracciano, dove fu inaugurato per la prima voltanel 1977. Negli anni 90 è stato chiuso per diverso tempo per lavori di ampliamento e ristrutturazione. E'stato nuovamente riaperto il 5 agosto 1999 alla presenza del Col.Pil.M.Scarlatti, attuale comandante

Torretta Breda M2 per Fiat Cr25

della Base di Vigna di Valle (a proposito: anche il sottoscritto è stato ospite della Base nel 1983 per il corso di ammaraggio su elicottero AB.47G provvisto di galleggianti).
Per ora sono aperti tre dei quattro hangars che compongono il museo, mentre la fine dei lavori è prevista per il 2002.
Gli aerei esposti ripercorrono la storia della aviazione Italiana: tra i più noti Caproni Ca.3, HD.1, Spad VII, Ansaldo SVA.5, Lohner L per la I G.M.; Fiat C29, Macchi M39, Macchi MC72 per la coppa Schneider; Macchi 200,202 e 205, SM79, SM82, Cant Z 506, Caproni Campini, CR32, Fi156 per la II G.M.; G59, P-47, P-51, Albatross, Tracker, F-86, T-33, G91, F-104 dal dopoguerra ad oggi; inoltre sono in restauro CR42, G55 e Harpoon. Oltre agli aerei il museo espone una notevole collezione di modelli, motori e armi tra cui la torretta Breda M2 del Fiat CR25. E'dotato anche di ristoro, shop-libreria e parcheggio.

Museo aeronautico G. Caproni

Il Museo - Fondato nel 1992 presso l'aeroporto omonimo di Trento, raccoglie ed espone una collezione di grande interesse di aerei e cimeli storici raccoltidalla famiglia dell'ing. Gianni Caproni(Arco,TN 1886 - Roma 1957) e da essa affidati alla Provincia Autonomadi Trento. La sala espositiva ospita una ventina di velivoli storici tra cui SM79, Ca.6 e Ca.9 del 1911,Ca.100 idro, Sva 5, Macchi 308 e una fusoliera di Fokker D.VIII unica al mondo. All'esterno come gate guardian è stato collocato unF-104G del 3° Stormo. Il museo ospita periodicamente manifestazioni culturali e divulgative: nella primavera 2000 è stata esposta la mostra Aquile Rinate, una collezione fotografica di aerei storici Warbirds restaurati e riportati in condizioni di volo; e propone visite guidate e laboratori didattici di carattere storico-aeronautico. Inoltre nell'aeroporto si svolgono manifestazioni di aeromodellismo dinamico.

Itinerario Gastronomico - vedi Museo Nazionale degli Alpini.



SPOTTER'S NESTwww.spotters.it - ITALIAN AVIATION & AIRPORTS DATABASE
Database su Aeronautica Militare, Aviazione, Ultraleggeri, Musei ed Aeroporti Italiani.


Museo Storico Nazionale degli Alpini

Il Museo - Il Museo degli Alpini ha sede a Trento, sul colle del Doss a fianco al monumento a Cesare Battisti.
All'entrata del Museo sono collocati due cannoni: il famoso e glorioso 65/17 da montagna, che accompagnò


le azioni degli Alpini nella guerra 1915-18 ed il 75/13 assegnato all'Artiglieria da montagna dopo la Prima Guerra Mondiale. All'interno, nella grande sala, nelle otto nicchie perimetrali, è raccolta in sintetiche rassegne la documentazione della storia del Corpo degli Alpini, dalla sua fondazione ai giorni nostri; mentre cimeli, pubblicazioni e materiale illustrativo e integrativo vario sono esposti nelle vetrine del centro, frutto della paziente opera del Gen. Giuseppe Adami, già comandante del 5° reggimento nella Campagna di Russia e valoroso protagonista della battaglia di Nikolajewka, e del conte Paolo Caccia Dominioni, che aveva combattuto a El Alamein e, dopo la guerra, ne aveva costruito il sacrario di Quota 33.
Itinerario Gastronomico - Chi viene in Trentino non può andar via senza assaggiare i piatti tipicidella cucina trentina.


Dove andare? Noi abbiamo provato e apprezzato il Ristorante Birreria Forst,nel centro storico di Trento a due passi dal Duomo. Un menù costa circa L.35000 e offre a scelta tutti i piatti tipicidel Trentino: strangolapreti al burro fuso, canederli al sugo, risotto al teroldego, minestra di orzetto fra i primi piatti; capriolo e polenta, carne salada e fasoi, stinco di maiale e funghi finferli fra i secondie poi i vini rossi marzemino e teroldego e la birra radler al limone e per finire lo strudel di mele e grappa a volontà(ottima la grappa alla pera e quella moscata).
Il ristorante Forst è aperto da martedì a domenica e si trova in via Oss Mazzurana 38, Trento -tel: 0461 235590.
sito: www.bancaperte.com/vetrinavirtuale/ristoranteforst/default.asp.
Credereste che vicino Trento c'è un posto dove assaggiare una pizza veramente originale?


Andate a S.Cristoforo, vicino al lago di Caldonazzo, alla Pizzeria Il Giropizza. Qui trovate Maurizio,un artista della pizza che offre 12 tipi di pizza a sorpresa; basta ordinare il giropizza e vi può capitare di assaggiare la vellutata ai carciofi, alla zucca, ai porcini, agli asparagi o la popi, vincitrice del campionato mondiale 2000 di pizza classica, nonchè la pizza al cioccolato per dessert. Ovviamente trovate anche la tradizionale pizza margherita o capricciosa.
Il Giropizza si raggiunge percorrendo per 10 km la statale Valsugana da Trento verso il lago di Caldonazzo. Si trova a S.Cristoforo al Lago in viale Europa 107 - tel:0461 512282 - sito: www.giropizza@pizza.it. Chiuso al martedì.

Museo Nazionale dell'Arma di Artiglieria

Il Museo di Artiglieria nasceva a Torino il 18 aprile 1731 per iniziativa del re di Sardegna Carlo Emanuele III, il quale diede disposizione al marchese Foschieri di trasformarealcune sale del Regio Arsenale, oggi Scuola d'Applicazione d'Arma.


Nel 1893 il Comune di Torino cedette in comodato all'amministrazione Militare il Mastio della Cittadella Militare, unico elemento superstite della fortificazione voluta nel 1564 da Emanuele Filiberto, allo scopo di assegnare una autonoma e prestigiosa collocazione al Museo di Artiglieria. Nella nuova sede, lo stesso anno avvenne l'inaugurazione.
Il Museo dispone di circa 11.000 reperti che, partendo dalla preistoria, giungono ai tempi moderni. Essi sono suddivisi in diverse categorie: artiglierie e relativi accessori, modelli vari, munizionamento, armi portatili lunghe, armi portatili corte, piastre a ruota, a pietra focaia e luminello, inneschi ed accessori per armi antiche, armi bianche, bandiere, trofei vari, medaglie e quadri. Tra i più importanti reperti si annoverano: un'ascia bipenne risalente al 3.000 a.C., un "elmo apulo" risalente al IV secolo a.C., un "falconetto con la gioia di bocca zoomorfa" del XV secolo, un "organo manesco da 13 canne" del XVII secolo, una "pistola corta a fucile montata a stiletto", una "bombardella" in ferro battuto proveniente dal Castello di Morro del XIV secolo, artiglieria più antica presente al Museo. Nel corso degli anni il Museo si è notevolmente arricchito di nuovi materiali, tanto da rendere necessario l'ampliamento dell'area espositiva; quindi le artiglierie dal XVI al XVIII secolo e quasi tutti gli altri reperti sono custoditi nel Mastio, mentre quelle del XIX e XX secolo ed altri pochi cimeli sono allocati in una sede distaccata, presso un'infrastruttura militare dismessa, già Magazzino Artiglieria e Difesa Chimica, sita in via Bologna 190.

Museo storico Badogliano

Il Museo storico badogliano ha sede nella casa natale del Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, a Grazzano Badoglio, in provincia di Asti, a 20 chilometri dal capoluogo.Il nucleo originale - la "Sala dell'Africa" - è stato costituito e ordinato dallo stesso Maresciallo nel 1938.La raccolta si articola in otto sale e due corridoi: vi sono esposti oggetti, documenti, uniformi, armi, fotografie e giornali d'epoca, dalla fine del secolo XIX alla metà degli anni '50. Tra i reperti più interessanti, la sciabola di Ras Alula, un cannoncino da 75/13 impiegato nella battaglia di Adua (1896), il telefono con cui il generale Badoglio diresse le battaglie del Piave e di Vittorio Veneto (1918) e la bandiera issata sul ghebì imperiale di Addis Abeba la sera del 5 maggio 1936.In una delle sale è allestita la mostra permanente dal titolo "L'Italia dei governi di guerra 1943 -1945".Il Museo è gestito dal Centro culturale "Pietro Badoglio", che ha anche curato anche una serie di pubblicazioni di interesse storiografico, a disposizione dei visitatori.


Museo storico dei Bersaglieri

Il Corpo dei Bersaglieri nasce ufficialmente, in forza di un Regio Viglietto, il 18 giugno 1836 ed ha il suo "battesimo del fuoco" il giorno 8 aprile 1848 nella battaglia di Goito durante la Prima Guerra d'Indipendenza.


Seguiranno la battaglia della Cernaia e quindi, il 20 settembre 1870, la Breccia di Porta Pia, allorché le colonne d'attacco del Regio Esercito Italiano, con in testa i Bersaglieri, irrompono attraverso la breccia e travolgono gli Zuavi Pontifici.
Il Museo Storico dei Bersaglieri venne inaugurato dal re Vittorio Emanuele III il 18 giugno 1904, presso la Caserma La Marmora in Trastevere a Roma. Nel 1931 venne trasferito nei locali di Porta Pia e il 18 settembre 1932 avvenne l'inaugurazione, in concomitanza con quella del monumento al Bersagliere nella piazza antistante. Al piano terreno lato nord sono ubicati: la saletta La Marmora, il Salone d'Onore ed il Sacrario. Il piano terreno lato sud è dedicato alle due guerre mondiali.Il piano superiore lato nord espone i cimeli, le documentazioni ed i ricordi relativi alle campagne del Risorgimento, dal 1848 al 1866, taluni di estremo interesse storico e documentario, quali uniformi, armi da fuoco e armi bianche personali fino ai ricordi delle campagne contro il brigantaggio nelle province meridionali dopo il 1860. Il piano superiore lato sud ha tre ampie sale dedicate alle campagne coloniali, dal primo sbarco dei bersaglieri a Massaua il 5 febbraio 1885, ai combattimenti di Agordat (1890 e 1893) e di Cassala (1894), alla battaglia di Adua (1896), alla spedizione in Cina (1900), alle operazioni per la conquista di Libia e Dodecanneso (1911-1913) e alla conquista dell'Africa Orientale (1935-1936). Vi sono inoltre una biblioteca e un archivio storico.

Museo Storico dell'Arma di Cavalleria

Il Museo Storico dell'Arma di Cavalleria ha sede nell'antica Caserma "Principe Amedeo", ora "Generale Fenulli", eretta per volere ed a spese della Città di Pinerolo a partire dal 1845. Esso fu inaugurato ed aperto al pubblico nell'ottobre del 1968.
Al piano terra si trovano il Sacrario, ove sono raccolte le fotografie degli Ufficiali decorati di Medaglia d'Oro, ed una esposizione di carri, carriaggi, carrozze, selle, gualdrappe.
Al primo piano si trovano Stendardi, Bandiere, bronzi, argenti, quadri, stampe, fotografie, decorazioni ed una ricca collezione di uniformi relative al periodo che corre tra l'inizio delle Guerre per il Risorgimento ed i giorni nostri.
Il secondo piano è dedicato alle Campagne Coloniali e alle due Guerre Mondiali.


In una delle sue gallerie si trovano, infine, una raccolta di armi bianche e da fuoco, indigene ed europee.
Si accede ai piani attraverso lo Scalone d'Onore, dove sono stati collocati una serie di foulard, realizzati dai Circoli Ufficiali dei Reggimenti, ed una collezione di fotografie che racconta per immagini la vita della Scuola.

Museo storico della Fanteria

Nel 1948 lo Stato Maggiore dell'Esercito affidò al Generale Edoardo Scala l'incarico


di raccogliere il materiale e i cimeli ancora reperibili dopo le distruzioni conseguenti alla guerra 1940-45 per costituire il tanto atteso Museo della Fanteria Italiana.L'11 novembre 1959 il Museo fu inaugurato dal Presidente della Repubblica G.Gronchi, alla presenza delle bandiere dei Reggimenti di Fanteria. Il 28 giugno 1986 è divenuto Ente di Forza Armata inquadrato organicamente nella Scuola di Fanteria di Cesano di Roma.
Ristrutturato nel 1990, esso è articolato su tre settori portanti - Armi, Bandiere ed Uniformi - ed è organizzato su una Direzione, la Biblioteca con Archivio Storico, il Sacrario, 35 sale espositive che illustrano: l'evoluzione storica della Fanteria, il Risorgimento, le Specialità dell'Arma, le Specialità Coloniali, 1a e 2a Guerra Mondiale, la Guerra di Liberazione, le Guerre Coloniali, i Corpi di Spedizione, l'Armeria, Drappelle e Stemmi araldici delle Unità di Fanteria, Bandiere di Guerra e Medaglieri.

Museo Nazionale delle Ferrovie di Pietrarsa

Il museo ha sede a Pietrarsa, affacciato sul mare del golfo di Napoli, negli edifici dell'ex Reale Opificio meccanico fatto costruire nel 1840 da Ferdinando II di Borbone. Qui è nata la storia delle ferrovie italiane.


Il 3 ottobre 1839 nel Regno delle Due Sicilie veniva infatti inaugurata la prima linea ferroviaria d'Italia,la Napoli-Portici, lunga 7411 metri, percorsa in 11 minuti con un convoglio trainato da una locomotiva Bayard. Oggi questa linea si trova sulla stessa direttrice della Napoli-Salerno che costeggia l'area del museo.
Nel 1845 veniva costruita la prima locomotiva a vapore, chiamata Pietrarsa, consegnata alle Regie Strade Ferrate. La struttura delle officine veniva completata nel 1853, primo complesso industriale italiano. Il secondo, la Breda, fu completato nel 1897, 44 anni dopo.
Dopo l'unità d'Italia Pietrarsa fu dato in gestioneal governo italiano per costruire rotaie, locomotive, macchine a vapore e armamenti. Nel 1885 la gestione fuaffidata alla Rete Mediterranea, mentre nel 1905 le ferrovie vennero unificate e la gestione passò allo stato.Dopo la II guerra mondiale il declino del vapore segnò anche quello delle officine e nel 1975 furono chiuse. Nel 1977 le FS decisero di destinare le officine a museo ferroviario e ne iniziarono i lavori di adeguamento. Il museo viene inaugurato il 7 ottobre 1989, in occasione del 150° anniversario della Napoli-Portici.
Il museo ha 3 padiglioni espositivi, una sala congressi, una caffetteria e due piazzali da cui si può ammirareil panorama del golfo di Napoli. Nel secondo piazzale è posta la statua in ghisa di Ferdinando II, realizzatanel 1852 dallo scultore Pasquale Ricca proprio nelle officine di Pietrarsa. Il primo padiglione, situato all'entrata a sinistra, ospita le locomotive a vapore, le trifase e il treno della Napoli-Portici. Nel secondopadiglione sono esposte littorine diesel, automotrici e locomotori elettrici e varie carrozze tra cui quella del treno reale costruita dalla Fiat nel 1928. Il terzo padiglione contiene locomotive diesel da manovra come la famosa Sogliola e una sala di modelli ferroviari e navi-traghetto delle FS.

Istituto storico e di cultura dell'Arma del Genio

Quando nel 1870 Roma divenne Capitale dello Stato italiano, la Mole Adriana, o Castel Sant'Angelo, eretta nel II secolo d.C., era ridotta alla misera condizione di accasermamento e di carcere.
Trent'anni dopo, il generale Luigi Durand de La Penne riuscì a vincere la battaglia intesa a restituire all'insigne monumento il suo antico splendore per istituirvi il "Museo delle armi", con l'aiuto del Ministero della Pubblica Istruzione. I lavori iniziarono nel 1901, ma poichè il Museo delle armi era già stato costituito a Torino presso il Museo storico nazionale di Artiglieria, fu così istituito il Museo dell'Ingegneria Militare Italiana, destinazione che ben si adattava all'imponente monumento ove, nel corso


dei secoli, avevano lavorato valenti ingegneri militari come Nicolò di Pietro Lamberti di Arezzo, Antonio da Todi, il Rossellino, Baccio Pontelli, Antonio da Sangallo, Michelangelo Buonarroti e tanti altri insigni maestri. Il 13 febbraio 1906, il Museo venne inaugurato alla presenza del Sovrano con una solenne cerimonia, ed il suo successo fu grande ed immediato; il pubblico affluiva numeroso e l'Arma del Genio ne trasse grande prestigio. Nel 1911, per il cinquantenario di Roma Capitale, fu deciso di trasferire il Museo nelle "casermette di Urbano VIII", situate entro la cinta pentagonale bastionata del castello. Il museo assunse così la nuova denominazione di "Museo Storico del Genio Militare". Il 1933 fu un annoimportante nella storia del Museo e dell'Istituto; infatti le autorità decisero di sistemare a parco pubblico la zona che circondava Castel S. Angelo e, quindi, fecero demolire le casermette di Urbano VIII e trasferire il Museo e l'Istituto ad altra sede.
Nel 1934, con decreto del 28 giugno, venne sancita la costituzione dell'Istituto storico e di cultura dell'Arma del Genio, con la fusione dei due precedenti organismi culturali, prevedendo per il nuovo istituto una propria e definitiva sede progettata ad hoc, la cui area venne individuata sul Lungotevere della Vittoria, dove risiede attualmente.
Oggi l'Istituto dipende dal Ministero della Difesa tramite la Scuola del Genio.
Il Museo storico dell'Arma del Genio occupa tutto il pianterreno dell'edificio in un'area di 4.400 mq.; preceduto da due Sale d'Onore, in cui fanno spicco i cimeli del tenente del Genio Camillo Benso conte di Cavour e del generale Federico Menabrea, scienziato e Primo Ministro.
Il Museo è diviso in due grandi settori: il primo riguarda il Genio in tutte le sue specialità. Il secondo settore è dedicato al Genio Militare nelle varie guerre che si sono succedute dal Regno di Sardegna, allo Stato italiano, sino a tutto il Secondo Conflitto mondiale. Vi sono esposti ponti stradali per il superamento rapido di interruzioni; ponti galleggianti tra cui fa spicco il 160/14, col quale furono superati il Piave e il Dnepr in Russia. Meritano inoltreattenzione i Dirigibilisti e gli Aerostieri che con i loro fragili mezzi preannunciarono l'Aeronautica.
Al primo piano trova collocazione il Museo storico dell'Architettura Militare e il Salone Giulio Cesare.

Museo storico dei Granatieri


Il Museo venne inaugurato in Piazza S.Croce in Gerusalemme a Roma il 3 giugno del 1924, nel 265° anniversario dell'istituzione del Corpo.
Scampato nel luglio del 1943 al bombardamento del vicino scalo ferroviario di San Lorenzo rimase ente del comune di Roma fino al1986, anno in cui il patrimonio del Museo dei Granatieri è stato devoluto, con decreto del Presidente della Repubblica, al Ministero della Difesa ed ha assunto lo statuto di Reparto della Brigata Meccanizzata "Granatieri di Sardegna".
Ricchissimo di cimeli storici di ogni epoca e provenienza, il materiale raccolto è esposto in 15 sale contenenti armi italiane e straniere, fotografie risalenti in gran parte alla Grande Guerra, motivazioni di Medaglie d'Oro al Valor Militare assegnate ai Granatieri, planimetrie dei principali luoghi ove combatterono i vari reparti, bandiere ed oggetti personali donati dai militari stessi o dalle famiglie. In una delle sale è stato inoltre realizzato il Sacrario dei Granatieri, sulle cui pareti sono incisi a caratteri d'oro i nomi di oltre 8.500 caduti di tutte le guerre.

Museo del Reggimento Giovani Fascisti "Piccola Caprera"

Il Museo Piccola Caprera fu costituito nel 1960 nella casa del Magg. Fulvio Balisti, che fu comandante del Reggimento GG.FF. in Africa settentrionale, dove fu ferito gravemente alla gamba sinistra nella battaglia di Bir el Gobi il 3 dic.1941. Invece di farsi medicare si fece trasportare in barella fra le postazioni per incitare i suoi ragazzi e quando fu finalmente ricoverato nell'ospedale da campo della Div. Ariete gli fu amputata la gamba e venne fatto prigioniero dagli Inglesi. Nel 1943, dopo uno scambio di prigionieri, ritornò in Italia; qui, dopo l'armistizio, aderì alla RSI e finita la guerra si ritirò nellasua casa di Ponti sul Mincio, vicino Mantova. Dopo la sua morte, nel 1959, i reduci del Reggimento decisero di costituire il Museo.
Esso conserva i cimeli del Reggimento GG.FF. e della Campagna in Africa sett. 1940-43. E' formato da tresale: la prima dedicata ai volontari caduti e al comandante Balisti, la seconda dedicata alla Campagna inAfrica sett., la terza dedicata all'Afrika Korps e agli avversari su quel fronte. Sono visibili uniformie armi usate in Africa tra cui: cannone a/c da 47/32, mitragliatrice Breda 20mm mod.1935. All'entrata vi sono il Monumento alle Truppe Coloniali e il cippo della RSI. Il Museo ospita cerimonie e raduni di ex combattenti e ogni prima domenica del mese (tranne gennaio e agosto) celebra la messa in ricordo dei Caduti.
Medagliere del Magg.Balisti

Museo Storico Militare Regia Aeronautica

'E una vera sorpresa scoprire che vicino Bergamo esiste un piccolo museo dedicato alla storia della Regia Aeronautica. Esso è curato integralmente dal ten. Alessandro Vignes, che fu pilota della A.N.R. dopo il 1943.


La maggior parte del materiale e delle immagini raccolte sono di sua proprietà o di amici ed ex-piloti. Il museo è ospitato in una sala della cascina La Nuova ed è intitolato alla medaglia d'oro al valor militare magg.pilota A. Larsimont Pergameni di Almè, com.te della 97a Sqd su Macchi 202 e asso della caccia della Regia Aeronautica con 5 aerei abbattuti.
Alle pareti sono appesi una serie di circa 150 quadri che illustrano la storia della Regia Aeronautica attraversoimmagini di manifesti, aerei e piloti. In sei vetrine sono esposti caschetti e occhiali di volo, libri, regoli,strumenti di volo, radio, decorazioni e modellini di aerei. Vi sono inoltre parti di aerei, divise e tute di volo. Il pezzo più raro è un giubbotto riscaldato usato nella battaglia d'Inghilterra dai piloti di BR20.

Museo della Resistenza Partigiana di Montefiorino

Il Museo - Il museo della Resistenza è aperto dal 1979 nei locali della Rocca di Montefiorino ed è stato ristrutturatonel 1994 e aperto al pubblico con una cerimonia per il 50° anniversario della guerra di liberazione a cuiha partecipato il presidente della Repubblica. Dedicato alla Repubblica partigiana di Montefiorino che dal


1944 si oppose a Tedeschi ed RSI il museo è disposto su tre sale: nella prima sala viene ripercorsa l'organizzazionemilitare della resistenza nell'Appennino modenese-reggiano, la costituzione del CdA Centro Emilia, gli effettidel rastrellamento dell'agosto 1944 e la riorganizzazione delle forze partigiane fino alla liberazione nell'aprile1945; nella seconda sala illustra le vicende della div.Modena-Armando, che fu riconosciuta dagli Alleati e combattè insieme alla 5a armata americana; nella terza sala ospita un grande plastico in terracotta che riproduce il territorio della Repubblica partigiana. Nelle bacheche sono conservati documenti, divise e armi e vi sono anchedei piccoli diorami militari in scala 1/35 che riproducono scontri tra partigiani e tedeschi. Inoltre in una delle saleviene proiettato un documentario storico sugli avvenimenti del 1944-45.
Itinerario Gastronomico - Vi consigliamo in zona l'Agriturismo Beneverchio. A circa 20 km da Montefiorino e da Modena,


si raggiunge con la statale SS12 dell'Abetone fino a Pavullo (dove si può visitare il castello che ha dato i natali alMontecuccoli); qui, svoltando in via XXII Aprile, dopo 2 km trovate, in via Niviano 31, l'azienda agrituristicaBeneverchio, situata a 800 mt slm in un casolare ristrutturato del XV sec.
Qui potete gustare un menù fisso a base diantipasti, 3 primi, secondi e contorni cucinati secondo ricette risalenti ai sec.XVII/XIX, che variano ognisettimana. Il tutto accompagnato con pane di semi di papavero, vini bianchi e rossi e, alla fine, un assaggiodi almeno 5 grappe diverse. Da provare.
Aperto la sera da martedi a sabato, la domenica anche a pranzo.Costo di L.35000 a persona.
Potete prenotare telefonando al nr 0536 325290; sito: www.beneverchio.com.

Museo Nazionale del Soldatino "Mario Massaccesi"

A Bologna un gruppo di collezionisti ha creato il Museo del Soldatino, intitolato al primo presidente della società che lo gestisce, Mario Massaccesi, insigne cultore dell'arte che per primo valutò all'inizio deglianni 70 il valore e l'importanza storica dei soldatini, all'epoca divisi in collezioni private in varieabitazioni, creando la Società del Modello e della Figurina Storica con sede in piazza Calderini. Dopo lasua morte, la collezione del prof.Massaccesi fu acquisita dall'associazione stessa, la quale richieselo status di Personalità Giuridica al Ministero dei beni culturali, diventando "nazionale".
Nel 1990 il Museo fu trasferito nella sede attuale e oggi è il terzo museo in ordine di importanza dopoKulmbach e Compiegne. Sono esposti al pubblico più di 12000 soldatini, prodotti dal 1800 ad oggi, e sonodivisi per gruppi omogenei: soldatini di carta, soldatini in legno, soldatini in latta serigrafata,soldatini in stagno piatti, soldatini in piombo semitondi, soldatini in pasta, soldatini in plasticadipinti a mano, soldatini in creta, soldatini piccoli per wargames, miniature storiche, plastici e diorami.Alle pareti sono appesi quadri, bozzetti e cimeli legati alla storia del soldatino e delle uniformi.Una serie di pezzi veramente straordinari è costituita da un gruppo di soldati pontifici in cartoncinoleggero e dipinti a mano risalenti al 1820 e appartenuti al poeta G. Leopardi.
Nel 1997 è statorealizzato un libro illustrato a colori dal titolo: Il Museo Nazionale del Soldatino "Mario Massaccesi" di R.Nannetti/Inchiostri Associati Editore.

Parco tematico dell'Aviazione

Il Parco Tematico dell'Aviazione di Rimini, inaugurato il 2 aprile 1995, si estende su un'area verde collinare a terrazze di 80000 mq. sulla quale sono esposti oltre trenta velivoli su un percorso di circa 2 km di stradine pedonali.Molti degli aerei esposti sono di costruzione sovietica: Antonov 2, Mig 15,17,19,21 e 23, Mil 2, Sukhoi 17, Il-28. Vi sono aerei famosi come il DC.3 che fu di Clark Gable; un F-4 Phantom e un A-7E Corsair II americani; il Lockheed F-104, il velivolo che viaggia ad oltre mach 2 sorvegliando ancora i nostri confini; un Fiat G91 delle Frecce Tricolori;


aerei storici come il Saiman 202, il Fiat G46 e una replica del Fokker Dr.1 del Barone Rosso. Inoltre al Museo sono stati dignitosamente composti i resti dei tre velivoli MB.339 P.A.N. rimasti coinvolti nel tragico incidente di Ramstein del 1988. A fianco di ciò che rimane dei tre velivoli è stato eretto un monumento ed una stele con i nomi dei caduti.
Oltre agli aerei sono esposti anche un sistema lanciamissili russo Sam2, armi contraeree e un missile Scud di recente acquisizione. Concluso l'itinerario esterno è possibile visitare il grande Padiglione coperto di due piani che conserva ed espone divise e tute da volo usate dai nostri piloti e specialisti, centinaia di foto, di cui molte inedite, decorazioni, medaglie e modelli in scala. Vi è anche una sala cinematografica dove vengono proiettati filmati sulla storia della Aeronautica Militare.
Un'area di ristoro immersa nel verde, un'elisuperficie attrezzata per l'atterraggio di elicotteri ed un parcheggio in parte asfaltato completano i servizi offerti.


Museo Vorrei Volare - Mostra Modellismo Aviazione Italiana

Il museo è situato sul percorso dell'autostrada del Brennero in prossimità del casello autostradale di Pegognaga, in provincia di Mantova. Si tratta di una raccolta privata di modellini d'aeroplano e di reperti storici inerenti la storia del volo in Italia dalle origini ai giorni nostri. Il museo, creato nel 2000, si pone l'ambizioso obbiettivo di raccogliere e mostrare ogni tipo di aeromobile italiano progettato, costruito o che abbia volato nei nostri cieli con le insegne della nostra nazione, indipendentemente dal fatto che sia di produzione nazionale o estera. All'esterno sono esposti un Fiat G.91 Y ed un Aermacchi MB 326 in corso di restauro. All'interno un'area espositiva di 450 metri in cui sono esposti, racchiusi in vetrinette, numerosi modellini, scatole di montaggio, giocattoli, strumenti, medaglie e pubblicazioni riguardanti esclusivamente l'aviazione italiana, sia civile che militare.


I modelli raccolti sono ordinati per ditte costruttrici aeronautiche (ad esempio una vetrinetta dedicata alla Macchi in cui sono esposti i modellini, reperti e gadgets riferiti alla produzione di velivoli). La raccolta è ben lungi dall'essere completata e chiediamo aiuto a tutti coloro che potranno darci una mano a completare la nostra mancolista: cerchiamo sempre vecchie scatole di montaggio, anche vuote, modelli di ditta, modelli costruiti con i materiali più disparati, giocattoli. L'importante è che siano la copia fedele di aerei italiani. Inoltre raccogliamo progetti, documenti, libri, medaglie e gadgets. La vasta biblioteca è a disposizione degli studiosi della storia del volo. Sono presenti alcune vetrine dedicate alla fantascienza ed ai giocattoli aeronautici in genere.Il museo è privato, e la visita gratuita e subordinata alla prenotazione telefonica.

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